L’importanza di avere un Piano… e Mono Nero

Articolo di Bragioto Pietro,

Disclaimer: questo scritto non si propone di essere un articolo a tutto tondo quanto al più uno spunto di riflessione.

Quante volte siamo stati anche un’ora a ponderare questa o quella tech di main o svariate sfumature di side per il nostro amato Boros Monarch oppure per lo stimato Faeries di turno, cercando di costruire una macchina oliata che potesse girare adeguatamente contro più MU possibili nel nostro prossimo torneo.

La nostra poesia nel mettere quella mono Okiba e quel Fumes di main sporcando leggermente il nostro Monarch per potersela giocare con tutti, la minuzia nel settare lo split rane e monarchi o il parco removal nel nostro UB Faeries.

Solo per poi vedere una lista stock dello stesso archetipo con quantità e mono per disprezzabili arrivare in alto pilotata da un pro di altri formati.
Solo per ritrovarci la nostra Okiba ridicolizzata dal classico tizio di turno che gioca Tron palesemente sidando a caso o sbagliando i timing di giocate chiave, ma vincendo ugualmente perché chiude trono al topdeck, appoggia Bonder e lancia le paci come se fossero strofinacci, che tanto con Trono chiuso e Bonder può giocare sbagliando la metà delle giocate.
Solo per perdere il mirror di Faeries per screw mentre l’altro può permettersi obrobri come sfetchare dopo aver fatto Faerie Seer e compiere le più disprezzabili aberrazioni nella sequenziazione dei cantrip.

Quanta fatica paragonabile solo al disappunto di droppare il PTQ su mtgo ed alla frustrazione incredula nel vedere che un Aura solitario o l’ennesimo Bully bello semplice si sono qualificati al Pro Tour non solo facendo top8 ma andando fino in fondo.

Perché a volte tutte le nostre minuzie ed i nostri aggiustamenti statistici con tutte le giocate pulite che ci sforziamo di ottimizzare contano meno.
Meno della forza di un piano.
Un piano dritto.
Quello dell’avversario.

Dobbiamo mettere il nostro orgoglioso senso di superiorità da parte ed accettare una volta per tutte la dura lezione.
I tornei non sono sfilate di moda.
I tornei sono arene di gladiatori pronti a dare spettacolo. Spesso non sarà determinante la maestria con cui fendiamo di spada nè la bellezza del nostro arsenale, perché?
A volte vince il bruto.
Stop.



Forse vi starete chiedendo cosa c’entri tutto questo con Mono Nero.
Penso che mono nero non sia il problema, non del tutto.
Mono Nero spesso è vittima delle liste che i suoi adepti decidono di pilotare.
Il difetto principale di queste liste è il non avere un piano.

Non si può pretendere che una selva di removal e qualche orsetto che crea vantaggio siano sempre sufficenti.
Non si può sperare di topdeckare sempre doppio mercante dalla cima a partita stallata.
Non in un meta dove Troni, Familiar e Boros Monarch sono delle prime scelte.
Mono Nero non ha una card quality da consentirgli uno stile di gioco da minestrone alla “Uro Pile” di altri formati: se si punta a quello si finirà per essere una versione peggiore di Boros Monarch.

L’errore di fondo è non sforzarsi di cercare un modo per capitalizzare il fatto di essere mono color.
Non sto parlando di riempire il mazzo di Oubliette e sperare di stallare facendo dei Gray Merchant impattanti, perchè spesso il focalizzarsi troppo su una strategia come concatenare i mercanti risulta poco affidabile e soft a removal, lifegain e counter: è una “losing line”.
Classica trappola da nabbi.

I payoff di mono nero su cui puntare in questo meta sono due: Thorn of the Black Rose e Okiba-Gang Shinobi.
L’essere un mono color con un nutrito parco di removal è capitalizzabile con un buon monarca in curva che ci assicura un end game difficilmente rubabile dall’avversario.
Avere una manabase con poche tapland e quel pizzico di card engine che ci assicura di hittare con costanza i primi 4 landrop, rende anche il ratto ninja un’opzione accattivante in questo meta di estremi, dove se non si gioca un lineare veloce si scelgono mazzi lenti come Tron, molto soft ad una sninjata del genere.
Il fatto che stia sotto removal non ne inficia del tutto la scelta, mantenendo comunque il value di poter rigiocare una carta con ETB come Phyrexian Rager o Chittering Rats; inoltre le nostre stesse removal possono liberare campo da eventuali bloccanti per una sninjata contro mazzi Midrange o Control.

Questo deve essere il piano base per poter competere in questo meta, pieno di mazzi concorrenti ricolmi di endgame migliori dei nostri e con una card engine difficilmente inficiabile da qualche scartino e Chittering Rats: bisogna giocare senza la fasulla speranza di vincere in un modo o nell’altro in late.
Bisogna massimizzare le nostri armi uniche, ossia le Thorn ed i Ratti, per provare a strappare la partita con un piano.

Ogni volta che volete aumentare le Streghe o mettere i Bone Picker fatevi una domanda: quale prezzo sto veramente pagando e di quanto diluisco le mie vere condizioni di vittoria alimentando uno stile di gioco minestrone?
Bone Picker è una carta che, a mio avviso, va a levare spazio ai due sopracitati elementi del piano, per cosa?
Per avere un 3-2 che aiuterà in modo abbastanza discutibile un eventuale piano beatdown, dando una qualche parvenza di valore aggiunto alle nostre removal e facendoci sentire una leggera brezza da “tempo” andato?
Gli avvoltoi stanno decisamente dietro a tutto il resto nella scala di priorità, quindi non trovano spazio.

Vorrei mettere in chiaro un punto: avere un piano non sempre coincide con un mazzo quadrato.
Tron ne è un esempio lampante, e buildare un mono nero con più 4x possibili non è certo la chiave della vittoria e non è il modo migliore per buildare un mazzo midrange: vi invito a mettere in discussione i vostri possibili 4x di Streghe o di Chainer per aver una maggiore flessibilità ed adattabilità.
Midrange e non Control come molti ingenuamente pensano: Mono Nero non è un Control e la denominazione Mbc è una concessione all’ignoranza. Un control non perde male da un Faeries in late, un control almeno se la gioca da Tron senza espedienti ed un Control lo dovrebbe mangiare un Boros che non la ruba di Monarca.
Mono Nero è un midrange: non è un control che si avvantaggia sempre più se la partita va per le lunghe.

Non pretendo di avere la lista segreta e perfetta di Mono Nero ma vi invito a prendere in seria considerazione le mie osservazioni a riguardo.
Nel gioco come nella vita: abbiate sempre un piano.